giovedì 30 aprile 2015

Italicum

Decisa la direzione -
comincia a scendere
galleggiando una barca
(Tomiyasu Fūsei 1885-1979)




La barca del PD, di quelle un po' rattoppate da cartone animato, con il timone che gira a vuoto e con due o tre topolini che ballano in circolo, ha trovato la rotta.
Pare.



(Dentro o fuori?)


martedì 28 aprile 2015

EXPO

Le gru terminano di danzare
alte sulle gronde
nel chiarore lunare
(Sugita Hisajo 1890-1946)





Ma queste benedette gru, termineranno mai di danzare? 


(Milano. Sala prove)










lunedì 27 aprile 2015

Buon lunedì

Piogge primaverili:
la bambina insegna al gatto
a danzare.
(Issa 1763-1827)




Dal gatto di Natsume Sōseki raccontato nel suo "Io sono un gatto" nel 1905, alla zuccherosa Hello Kitty, regina della cartoleria per noi reginette degli anni '70, al personaggio che parlava con i gatti di Haruki Murakami in "Kafka sulla spiaggia" fino a tutti i maneki neko (significato qui) sparsi nei negozi e ristoranti di tutto il mondo che salutano imperterriti vicino alla cassa... Il Giappone ama i gatti e sono sempre i gattini a imperversare e a far piovere i "mi piace" sulle bacheche on line.

Io sono forse più canara, ma non importa. È l'intimità di questo haiku, la quotidianità domestica in poesia, la sua icasticità a colpirmi. La sua luce. Ogni volta. 


(Vermeer?)

venerdì 24 aprile 2015

25 aprile!

Nella sera che è rapida svanire
risplendono le stelle.
Campi spogli.
(Yosa Buson 1716-1783)





Il mio pensiero va oggi agli unici eroi che conosco: i partigiani. Come stelle fisse a cui guardare sono, e saranno sempre, coloro che restituiscono alle parole "eroismo" e "libertà" il significato esatto.


(Trieste. Risiera di San Sabba. Stella partigiana in tessuto che ancora splende in una piccola teca)


















giovedì 23 aprile 2015

DANTE 7.5.0.

Giorni di primavera
indugia il crepuscolo
in ogni pozza d'acqua
(Issa 1763-1828)



A Washington si è appena inaugurata una mostra che raccoglie le opere di quaranta artisti africani sulla Commedia di Dante. Il poeta e padre della lingua italiana, "grande letterato europeo" come viene definito nel bel pezzo della BBC che linko QUI, è stato l'ispiratore di istallazioni e video a 750 dalla sua nascita per artisti egiziani, del Benin, del Congo... Se solo l'avesse potuto sapere! 

Ma torniamo a noi. Manca un mese - e meno male che le giornate primaverili sono un po' più lunghe, come dice Issa - alla prima trasmissione di un programma radiofonico che ho ideato e che, con felicità totale, vi proporrò dal 23 maggio per sei puntate.
Ovviamente c'entra Dante, eccome! Ma a modo mio. Avete presente il DAILYHAIKU e come la poesia, apparentemente anche la più lontana, dialoghi ancora con l'attualità? Ecco, applicherò questa idea semplice, ma non così immediata, alle tre cantiche dantesche proponendovi l'ascolto di "inferni, purgatori e paradisi" che ci riguardano molto da vicino.


Sto ancora lavorando, raccogliendo materiali, studiando i nessi e il montaggio più efficace, tenendo un diario che pubblicherò on line qui ma, finalmente, intravedo una forma.
Questo, in sintesi, il mio programma che ho intitolato DANTE 7.5.0..
Spero che gradirete ritrovarmi al microfono, che vi abbia incuriosito e che soprattutto lo seguiate numerosi.

E questi sono i miei giorni di primavera.


mercoledì 22 aprile 2015

Lune

Fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna
(Takarai Kikaku 1661-1707)




Il 22 aprile 1909 nasceva la scienziata Premio Nobel Rita Levi Montalcini, astro luminoso nel panorama culturale internazionale che Primo Levi definì "Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa". Tanto per citare qualcosa del suo lavoro, leggo che le sue ricerche in campo neurologico, per esempio, sono fondamentali nella ricerca sull'Alzheimer.
Come non ricordare quei deputati, tutti grandi scienziati, nonchè dominatori assoluti della lingua italiana nella sua musicalità e finezza, appartenenti a leghe e movimenti politici, che hanno volgarmente schiamazzato contro di lei? Ironizzando sguaiatamente sulla sua età a colpi di stampelle e sulla sua ipotetica incapacità di intendere in sede parlamentare?

Ecco, sono gli stessi gruppi che dicono la loro sui migranti, e che molto fanno per l'evoluzione di questo paese in campo culturale, sociale e umano.


(Luna storta)

martedì 21 aprile 2015

Freddo

Freddo.
Il rumore dell'acqua
si è posato sul guanciale
(Shiki 1867-1962)




"Aggrappati ai morti per salvarci" ha detto un sopravvissuto ai soccorritori (notizia qui).
Tutta quella sofferenza e quel freddo ci dicono quello che siamo. Non si può non pensarci, non si può. Non possiamo andare a dormire tranquilli. 
Il rumore dell'acqua.


(Fiori nella sabbia)


Per tentare di ricordarli uno per uno, clicca QUI.







  


lunedì 20 aprile 2015

950

Un lampo di luce
dalle barche le voci
di fantasmi invocanti
(Tan Taigi 1709-1771)




Timida proposta: visto che l'asilo politico è un diritto internazionale, invece di un blocco navale perché non si pensa a un ponte aereo? E se tutti i paesi benestanti della UE e del mondo (Stati Uniti, Australia, Canada, Russia, ecc...) si fossero presi in carico queste novecentocinquanta persone tutelandole nei diritti e accogliendole?
Invece, il soccorso sembra essere un problema dei soli pescherecci siciliani che, tra l'altro, stanno dando una prova di grande umanità troppo poco riconosciuta.
Ed è ancora di ieri un'ennesima fuga verso la pace eterna. 
Fantasmi invocanti.


(domenica di mare spensierato)

Dailyhaiku su questo argomento cliccando "migranti" tra le tags. 

venerdì 17 aprile 2015

Cinema

Verde
riverbera il banano
sui pannelli di carta di riso
(Shiki 1867-1902)




Fissando a lungo lo shōji, il caratteristico pannello di carta di riso che delimita gli spazi delle abitazioni tradizionali giapponesi, con il suo sguardo sensibile Shiki riusciva a perdersi e forse a guardare ancora più lontano. E queste ombre tremule dell'haiku di oggi, mi fanno pensare a un cinema fatto di pochi effetti speciali ma profondo.
   
A proposito di cinema, la grande bellezza è che i magnifici tre, Moretti - Garrone - Sorrentino, concorreranno al Festival di Cannes rappresentando, ognuno a suo modo, un pezzo di questo Paese (notizia qui).
La quotidianità con i suoi tic e le sue difficoltà, la geniale magniloquenza di alcuni rallenty indimenticabili e la lunare malinconia di un sud ideale e pensieroso. Tutti insieme a Cannes.   
Io non sto nella pelle dalla contentezza! 
Da sempre mi struggo in una personale classifica che cambia a secondo del momento in cui rivedo il film di uno o dell'altro. Mi sento una morettiana completa di tutto l'armamentario (motorino, Roma, l'essere figlia di professori), amante di quella decadenza flaccida e di quell'estetismo di Sorrentino, e che sogna con la poesia pura di Garrone.
Caspita, che bellezza! Ma per me è un momentaccio! 



(Roma. Arco di Costantino. Cinema muto)







giovedì 16 aprile 2015

Italici

Luna fredda -
nel rumore del ponte
io vado solo
(Tan Taigi 1709-1771)




Renzi come Taigi? Come un monaco zen? E il rumore di scricchiolii che provengono dal ponte su cui cammina, non lo preoccupano?

"Se la legge non passa non salgo al colle" afferma. Bersani "Non ci sto!". Speranza, capogruppo del Pd lascia e si dimette dalla carica. Partito diviso, giorni bollenti, frecce che sibilando tagliano l'aria malsana che avvolge l'assemblea del partito. La minoranza rumoreggia e va giù dura, con una sassaiola di dichiarazioni.
E noi qui, a fissare con gli occhi sgranati, questi riformatori da riformatorio.


(Italia. Foto di gruppo)



mercoledì 15 aprile 2015

Happy Pizza

Sera primaverile.
Seguo il profumo
che sta per spegnersi
(Yosa Buson 1716-1783)



Non credo che Yosa Buson, il monaco zen amante dei colori anche negli haiku (la sua storia qui), si riferisse al profumo di cibo. Non credo proprio. 

Nel nostro Paese di Marzapane, mentre scuole e piloni crollano come pasta frolla e le strutture dell'Expo sono ancora a terra, orizzontali, come grissini giganti... fermi tutti!
Nessuno tocchi la pizza! (qui)

Arriva in Parlamento il polemicone che vede schierati da una parte McDonald e dall'altra il simbolo vero dell'Italia, quello che da anni si litiga il podio con il mandolino: la pizza.
Il bambino dello spot preferisce l'Happy Meal??? In piazza! Alcuni non tollerano l'affronto al made in Italy, Pecoraro Scanio si palesa a sorpresa e con tutte le intenzioni di "tirare una pizza" al piccoletto, e anche la piattaforma Change.Org, quella delle petizioni on line, viene utilizzata per appoggiare la battaglia al pomodoro. 
Mi collego e annoto: "Inserire il delitto di tortura nel codice penale. Perché la tortura è una pratica medievale" conta 48.523 sostenitori. "La Pizza come patrimonio Unesco" 40.780.
Faccio il conto. Dunque... Sono 7743 i poldosbaffini che al profumino di un McDonald qualsiasi, hanno un certo languorino.
Mi sa che li capisco.  Allora, per me patatine, maxi, e due bustine di ketchup. Grazie. 
E qualcosa per digerire tutto questo.


(E la bellezza dei panni stesi? Dove la mettiamo?)













martedì 14 aprile 2015

ON/OFF

Nell'ombra e nella luce
vento
cammino
(Santoka 1882-1940)



Pensavo a come sia ormai assodata la regola, nello strano gioco dell'informazione, di  accendere i riflettori su una notizia per poi spegnerli. Tic e tac. Come con un interruttore, l'attenzione dei media si posiziona ora su ON ora su OFF, illuminando, e mettendo poi in ombra, il caso di cronaca, lo scandalo o il politico di turno. Tutto solo per qualche giorno. Poi tac.
A contrastare il possibile calo d'attenzione mediatico dato dal cono d'ombra incombente, i migranti ci pensano da soli. Sono loro stessi a indicarsi a noi, tenendo ben ferma, e senza far rumore alcuno, la luce che illumina questa tragedia giorno dopo giorno. Senza parole, slogan, titoloni. Senza mipiace o twitt compulsivi. Da soli.

E' di 5629 il numero di coloro che, diretti verso l'Italia, sono stati soccorsi nel canale di Sicilia negli ultimi tre giorni (leggi QUI le ultime notizie).




(Nel vento. Sogno)






lunedì 13 aprile 2015

Voci

Qualcuno parla
ha la voce d mio padre
il viaggio si fa triste
(Santoka 1882-1940)




La sensazione di Santoka non è anche la nostra? Non l'abbiamo pensato tutti, nei momenti di dolore, “quanto mi manca, non sentirò più la sua voce"?
Oggi parto da Santoka per riflettere sulla causa - o su una delle possibili - di questo improvviso struggimento.

Tempo fa, mentre ero all’ascolto di una delle trasmissioni più dissacranti e allegre di tutta Radio3, “La Barcaccia”, mi è apparsa, nella sua sconcertante evidenza, la fisicità di questa mancanza.
I conduttori  dedicavano una puntata a un’artista scomparsa, il mezzo soprano Elena Obraztsova, proponendo una serie di ascolti di sua interpretazione. Ero alla scrivania intenta nelle mie cose – far quadrare gli interventi degli ospiti del pomeriggio, rispondere al telefono, scrivere una mail, cose così – con la radio in sottofondo. Il mio lavoro. Ma qualcosa all’improvviso mi trafigge: la vita di quella persona in onda. Mi trafiggeva quella voce, voce di un’artista che francamente non avevo neanche mai sentito nominare.  Ascoltavo vita.
E ho capito con quella trasmissione allegra e dissacrante, il perché manca tanto la voce di qualcuno che non c’è più e perché fa così male ascoltare vecchie registrazioni e come mai, di quei vecchi filmini di compleanni o natali passati, è esattamente quando arriviamo all’ascolto della voce di una persona cara che non reggiamo alla commozione.
E’ a causa dell’invisibile sua fisicità. Con i telefonini di ultima generazione, con cuffie sensibili e con la tecnologia di oggi poi la voce è, e sarà, eternamente, “quella” voce.
Il fiato, la saliva, la pause, i gorgoglii, le labbra, gli schiocchi di lingua, la laringe, l’aria che passa dai polmoni alla bocca e che produce suono. Corde vocali. Vibrazioni, pressioni.
Vita. Vita che non è più.

E ascoltare la vita, quando la vita è finita, è struggente e malinconico come questo haiku di Santoka.


(Ferri del mestiere)

Il pezzo completo lo trovate on line sulla rivista che ogni tanto ospita le mie haiku-riflessioni.
Si chiama L'Undici ed è leggibile cliccando QUI!

venerdì 10 aprile 2015

Verde

Nei campi di neve
verdissimo il verde
delle erbe nuove
(Konishi Raizan 1654-1716)




"Se entri su in casa mia in piedi, sai che puoi uscirne steso!" urlava giorni fa il leader leghista-televisivo, tirando anche per la tonaca Don Milani, alla folla canuta e spennacchiata che si era radunata in Piazza del Popolo a Roma. Poi rincara aggiungendo che raderebbe al suolo i campi rom. 
Ma quanto si è lucrato su questi campi, tutte le inchieste in corso, i milioni di euro mai arrivati? Lo share si alza a colpi di "casa mia" e "casa loro" (QUI)"tenerli a pranzo, cena e colazione" e non con argomenti seri.

A proposito della censura della parola "zingaro" operata oggi da FB, propongo una battaglia, forse ancora più mirata. 
Partiamo dal "verde". Sottraiamo questo verde verdissimo a foulard e spillette, cravatte, felpe e sagre di campanile. Sottraiamo al merchandising politico demagogico, quello di slogan razzisti e violenti, oltre al "verde", anche il "nuovo", le "case", la "libertà", il "sociale", la "forza". La "sicurezza"!
Tuteliamo l'italiano! Riprendiamoci queste parole di tolleranza e integrazione e che rendono la nostra lingua bella e sorridente. E meno verde biliosa.


(-senza parole-)













mercoledì 8 aprile 2015

Tortura

Intreccio fili di lana
a raffigurare mio figlio
che è andato lontano
(Ishida Hakyō 1913-1969)






E' di ieri pomeriggio la notizia che la Corte Europea per i diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per le violenze gratuite inflitte ad Arnaldo Cestaro, uno dei manifestanti al G8 di Genova, e per il fatto di non avere una legislazione in materia di tortura (notizia QUI). 
Aggiungo che è stata una vera tortura avere assistito a quelle scene di violenza, aver sopportato l'impunità dei colpevoli, le esternazioni dei politici di destra e di alcuni giornalisti di regime.
Carlo Giuliani è andato lontano e il trauma che la società civile si porta dentro, dopo quei fatti, rimane insopportabile.


(21 luglio 2001)







martedì 7 aprile 2015

Tempo

Tutto passato
tutti dimentichiamo
resta il ciliegio
(Momoko Kuroda 1938)


Sarà proprio così come dice l'haijin dei ciliegi, Kuroda? Con il tempo si appanna tutto, è un fatto, il buono è solo che un po' sbiadiscono anche i dolori, i giorni difficili, le sofferenze, le delusioni.
Resta il ciliegio

Per la trasmissione nuova, di cui vi parlerò e a cui lavoro, sto nelle nuvole quasi ogni minuto della mia giornata. Penso a incroci, interviste possibili, turni di registrazione...
Vi lascio il mio "ciliegio" al suo massimo. Ah! L'ho ideata sulla falsa riga di questo blog, dove la letteratura, nel caso del programma un classico dei classici, incrocia e commenta la realtà. Che ne dite? 


(Poesia o quotidianità?)

lunedì 6 aprile 2015

Pasquetta

Pioggia di primavera
riparato sotto l'ombrello
guardo i libri illustrati della bottega
(Shiki 1867-1902)


Pasquetta. Ma non è una festa tipica della nostra cultura? La penitenza, poi la grande festa, infine questa di oggi. È "-etta", più piccola, forse col senso di rendere più facile riabituarsi a un calendario di grigia normalità.
Una specie di tombolino che ci si aggiudica dopo che la tombola vera e propria se ne è andata a qualcun altro.
Oggi fa freschetto, quando non piove. Ma pozzanghere e nuvole non sgomenteranno mai chi da sempre festeggia la pasquetta con pranzi fuori porta e code nel traffico.
Chi rimane in città si gode la parentesi di una vacanza regalata. Il nostro tombolino prevede niente macchine per strada, aria pulita, un po' di silenzio e un bel pranzo, senza rotture di scatole di varia natura, con gli avanzi di ieri. 

Un augurio speciale a miei amici aquilani.

sabato 4 aprile 2015

Sorprese

Veste festiva
mi piace sake freddo
sotto i ciliegi
(Momoko Kuroda 1938)




In effetti il sake freddo si addice così così a questo clima, ma la veste festiva, che Kuroda usa come kigo stagionale (tags), in giapponese hanagoromo ovvero il kimono della festa per andare a vedere i fiori, dona l'atmosfera giusta. Attesa, festa, la sorpresa dei ciliegi.

Auguro a tutti i miei lettori una buona festa e anche una bella sorpresa nell'uovo!
A proposito di sorprese, è stato bello scoprire via Dailyhaiku l'autrice di questo blog che vi segnalo. Dentro troverete una piccola intervista che Silvia Geroldi mi dedica e una traccia della sorpresa radiofonica. Solo una traccia, non svelo molto. Sarà una sorpresa - con dedica - che scartocceremo insieme presto. Intanto date un'occhiata QUI. 


(Sake freddo? Meglio un té caldo, grazie!)

venerdì 3 aprile 2015

Libri

Calma la via -
Boccioli
di primavera
(Santoka 1882-1940)




Una notizia che mi è arrivata con un tweet (qui), un vero cinguettio che sa di primavera e di fiori! 
Una bancarella di libri - quante ne vediamo in giro per le nostre strade? - ci passiamo vicino, sfogliamo qualcosa, proseguiamo. Normalità, quotidianità. Eppure questa scenetta banale, può diventare d'un colpo dimostrazione di grande coraggio e determinazione se la bancarella si trova in Iraq. 
A venderci il nostro libro preferito Ruqaya Fawziya, una giovane donna di 22 anni, che ci sorride da dietro la pila, mette in ordine i volumi, tratta un po' sul prezzo. 
Gli affari le vanno bene, le idee circolano un po' di più e, intorno, qualche curioso che le sorride. Sarà  sicuramente ben voluta anche dalla signora Dhikra Alloush, eletta lo scorso 22 febbraio, sindaco della città di Baghdad dove la nostra libraia ha il suo piccolo esercizio commerciale. Baghdad, che in italiano si traduce come "città della pace". 

Nonostante il clima pesante degli jihadisti alle porte - ricordate la distruzione della biblioteca di Mosul (qui)? - sbocciano piccoli resistenti fiori ai margini di strade lontane. 


(Libreria)




  

giovedì 2 aprile 2015

Mistero

Luna e fiori:
incomprensibile
questo mondo!
(Issa 1763-1827)




Cambio di passo sulle norme giudiziarie per il reato di falso in bilancio. Ripristinato con vigore un reato che Berlusconi aveva contribuito a depenalizzare (notizia qui).
Ma il post di oggi divaga un po': sequestrati dalla polizia libri antichi per un valore immenso. A chi? A Marcello Dellutri. Quanti? Ventimila volumi (notizia qui).

Cosa mai ci avrà fatto Marcello Dellutri con tutti quei libri che voluttuosamente ha collezionato per anni, sottraendoli da chiese e biblioteche? Hanno arricchito forse il suo vocabolario? Hanno contribuito forse ad affinare il suo pensiero? Avrà trovato qualche risposta ai suoi dubbi esistenziali dentro quelle pagine riccamente miniate? Si sarà, con passione, speso in lunghe discussioni filologiche, critiche, minuziosissime, con il suo caro amico di una vita?
Che mistero alcune esistenze! E non solo per le accuse, per il malaffare, per l'arresto o la latitanza. 
L'oscuro Dellutri e la sua stravagante ossessione: i libri.
Incomprensile questo mondo!

(Roma. Salone del Libro)

mercoledì 1 aprile 2015

1 aprile

Albeggia,
nelle acque basse nuotano i pesci
sfuggiti ai cormorani
(Yosa Buson 1716-1783)


A Roma si usava dire "Mannaggia a li pescetti!" quando le cosa andavano un po' storte e non si volevano scomodare... i morti. La trovo una frase così simpatica, un po' da Roma sparita e testaccina, anni cinquanta. Ingenua e infantile, quasi una frase che ride di sé. 
Allora, oggi primo aprile, festeggio la festa più inutile dell'anno e dedico l'haiku a chi ha voglia di scherzare, a chi affronta la vita con levità e a chi non se la prende se dietro la schiena qualcuno gli ha appeso un pescetto di carta.
Dedicato alla parte scema di ognuno di noi, a quella che prendiamo a pedate per darci un tono, quella che ogni tanto guizza fuori alla faccia dei cormorani che incontriamo.

(Mannaggia ma buoni!)