venerdì 19 settembre 2014

Pensieri

Petalo dopo petalo
cadono le rose gialle -
il rumore del torrente
(Bashō 1644-1694)


Pensavo... che il fascino di uno haiku risiede anche nel fatto che l' "io" non esiste e a come l'autore preferisce sottrarsi alla nostra vista preferendo una tensione, e visione, cosmica.
E pensavo anche a quando, al contrario, la sottrazione dell' "io" non ha nulla di poetico e a quando la degenerazione delle cellule cerebrali rende così opaco lo sguardo dei malati.
Tutto questo pensavo, rimuginando su un lancinante film di Kaufman visto circa un mese fa, con un gigantesco Philippe Seymour Hoffman (QUI), dove si racconta la dispersione dell'individuo negli altri, nell'umanità intera, e di queste piccole persone che finiscono per combaciare l'una con l'altra un po' come fanno i ricordi che si sovrappongono nella testa (ma hanno poi un luogo fisico dove stare, i ricordi?).

E pensavo... di farvi prendere un po' di tempo e di proporvi questa canzone, colonna sonora di  "Synecdoche New York" di Kaufman, film a cui pensavo, il cui testo è amaro e dolce come una filastrocca. E come la vita, "petalo dopo petalo". Ecco il link audio QUI. Ascoltatelo leggendo le parole del testo, vale la pena.


(Io)