Non un ostello dove dormire
la luna
indica la via
(Santōka 1882-1940)
Tossici, alcolizzati, senza casa, drop-out, invisibili, barboni.
Sacchetti pieni di roba e due
bottiglie ai loro piedi, si scambiano tenerezze.
Tra i baci, si farfugliano
qualcosa e si sorridono.
“Lucaaa! Ecco, prendi!” Mi giro, è il cameriere che gli sta
tirando un pacchetto di carta stagnola. Lui lo acchiappa
al volo, lei si aggiusta il cappello.
Si scelgono due panchine di
pietra libere e
vicine, le "apparecchiano". I cartoni, i sacchetti di plastica gonfi di roba per terra, e loro due a cavallo di una delle due con la lasagna in mezzo, fumante.Allora, esiste una possibilità.
(eccoli) |
Che bello, Susanna, poterti leggere... Devo ringraziare Loredana Lipperini, che ha segnalato il tuo blog su Facebook.
RispondiEliminaPer ora ho letto solo questo post, che trovo molto bello, poetico e delicato. Ma recupererò anche gli altri e da oggi comincio a seguirti. Buona giornata, in bocca al lupo per questa iniziativa e un abbraccio.
Milvia
Ciao! Che bello! Grazie del supporto e aspetto commenti...
EliminaPS sono ancora un po' negata con la tecnologia ;)
Sai che lo avevo sicuramente letto (me lo ricordo perfettamente) senza sapere che fossi tu? Silvia
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