venerdì 16 ottobre 2015

Mai di venerdì

Notte di ghiaccio.
Tengo stretta al cuore
l'aspirazione alla Buddhità
(Kawabata Bosha 1897-1941)





Oggi dedico il mio post a chi si accinge a passare questo fine settimana. 
No, non cascateci, non a tutti. Non lo dedico ai professionisti del weekend fotogenico, quello con le donne sempre sexy e gli uomini che scelgono il ristorante giusto con specialità gastronomiche tutte da postare. E neanche a chi si farà un viaggetto romantico di un paio giorni senza intaccare le ferie o a chi festeggerà qualcosa di bello con il vestito nuovo domani sera. E neanche a chi se lo passerà così come capita (i migliori!).
No. Oggi mi rivolgo a coloro che conoscono da molto vicino l'aspirazione alla Buddhità ovvero a color che lo passeranno in attesa di qualcosa. 
Una risposta, un pacchetto, un pagamento.

Allora. Poche cose ho imparato dall'esperienza, e di poche cose ho, come si dice, fatto tesoro. Questa la condivido subito con voi. E' facile facile. Banale banale. Scema scema, ma...
Ma se non aspirate alla Buddhità, come il povero Bosha esperto fin da piccolo in meditazione forse per fuggire alla sua vita aspra, e se non volete passare una notte di ghiaccio occhi sbarrati e pancia tra gli spasmi da nervosismo... non fate nulla di giovedì o, peggio ancora, di venerdì! Fermi, zitti, immobili.
Non fissate appuntamenti con medici o avvocati, ad esempio. Peggio ancora, non fate analisi (i giorni per la risposta saranno due in più). Non spedite pacchi urgenti, non traslocate. Non muovete paglia! Rimandate, pacificamente e con fare molto inglese, tutto all'inizio della settimana, a uno di quei bei "lunedì della prossima", a quei bei prologhi di "giorni utili" carichi di opportune e salvifiche alternative. 
Ripeto: lunedì, martedì e mercoledì via libera. Giovedì semaforo giallo. Venerdì uguale notti di ghiaccio inutili. Odiose, angosciose, tutte in più su quelle che già ci spettano. Se poi volete aspirare alla Buddhità, oggi è venerdì. Fate pure.

E se, tra coloro che leggono, c'è qualcuno nella cui testa rimbomba solo la frase "quarantottore lavorative", e che se ne starà abbracciato al cuscino, che non avrà voglia di fare nulla e aspetta solo che passi questo lungo fine settimana, sappia che lo capisco. E tanto. E che il suo weekend è stato anche il mio. 




(uscita dal tunnel)





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