mercoledì 14 ottobre 2015

Tremila

Diventa chiaro di luna -
la mia meditazione
che riempie il cielo
(Hino Sōjō 1901-1956)



Oggi chiuso! Passate dopo, grazie, la mia meditazione riempie il cielo, ma con zero risultati.
Ma non avevamo appena capito che per combattere l'evasione fiscale bisognava indurre in tutti i modi il cittadino a usare la carta di credito o il bancomat? Che la tracciabilità è l'unica arma a disposizione per far pagare le tasse a tutti? E che l'algido Monti una l'aveva azzeccata, sì proprio lui, quello che di banche se ne intendeva?
Da oggi o da ieri o fra poche ore, scusate, l'imprecisione è data dallo stato di trance meditativo, il tetto dei contanti si annalzerà dai 999,99 a 3000 euro.
L'unica è continuare a cercare il satori con la sua chiarificatrice luminosità tra il bagno, la cucina e la redazione che mi aspetta, sognare uno stile fiscale norvegese rileggendomi questo post di viaggio cliccando qui, e continuare questo gran libro il cui autore è nato a Oslo.


(Norvegia a Roma nord)






martedì 13 ottobre 2015

Farfalle

Al cadere della farfalla
un vasto boato -
Stagione gelata.
(Tomizawa Kakio 1902-1962)




Ma che stagione è quella dove notizie del genere sono più vere del vero?
Utilizzare i bambini come scudo per nascondersi o per nascondere le magagne di una nazione intera. Succede nell'Italia dei clan come in Brasile in vista delle Olimpiadi del 2016 (QUI e QUI).

Quei pochi passi nella vita compiuti dal piccolo Cocò e da ognuno di quei meninos de rua rimbombano ancora con il loro vasto boato.


(Farfalle in volo)







lunedì 12 ottobre 2015

Memoria

Sotto i miei sandali di paglia
il profumo
dell'erba dei prati
(Shiki 1867-1902)



Shiki sceglie l'olfatto e ce lo dice nel suo modo profondo e malinconico.

Da oggi Roma non ha un sindaco. 
Si andrà alle elezioni e finalmente si troverà un sindaco "giusto". Uno degno. Alla fine, uno che piaccia più di Marino.
Deve essere un non politico, mi raccomando, ma anche un po' politico, mi raccomando. Alto ma un po' basso. Della Roma e della Lazio. Sposato e con moglie un po' ciarliera. Non deve mai pronunciare la parola "omosessuale", non fa fine, e neanche "scontrino" perché farselo fare porta pure un po' sfiga. Un sindaco un po' piacione e lettore assiduo dell'Osservatore Romano così potrà estrarre la capitale dalle "macerie" in cui è incastrata e portarla finalmente verso mete agognate (da tutti?) come un bel giubileo che è un po' l'Expo del Vaticano. Alé!

Ma torniamo all'haiku di oggi. A proposito di mezzi per ricordare, di macerie e di memoria, quante volte siamo incappati, telecomando alla mano, nei documentari storici? Quante volte abbiamo rivisto quell'italietta, quei gerarchi, quei piccoli italiani che eravamo? Quante volte, nei nostri tinelli azzurrini, Mussolini si è smascellato, la Queen Mary è salpata, D'Annunzio ha svolacchiato, un ponte fiorentino è saltato? Tutto giusto e per non dimenticare. Una sacrosanta opportunità che ci offre il servizio pubblico per imparare qualcosa e per poter dire ai nostri figli Vedi? Ci riguarda!
Ma farei una timida proposta a chi cura questo benemerito canale della memoria: perchè non programmare ciclicamente televisione d'archivio, vecchia sì, ma solo di qualche anno? Far rivedere telegiornali antichi un lustro o pochi mesi? Potere riascoltare ricostruzioni di fatti recenti e già dimenticati dove uno si incrocia con l'altro che regge quell'altro che è amico di quello.
Tutti quei buzzi, quelle giunte marce, quelle malagrotta, quelle torsapienze, quelle storie putride così recenti e così istantaneamente consumate, offuscate. Quelle storie tristi, quei casiboffo, quei casicrocetta, quei dossieraggi, quei depistaggi... 
Tutto successo ieri ma già lontano, nebbioso, perso.

Sarebbe un servizio mnemonico utile per non dimenticare la puzza sotto i nostri calzari.


(A terra)




giovedì 8 ottobre 2015

20mila

Come scorre 
l'acqua fangosa
diventa chiaro
(Santoka 1882-1940)



E Santoka di fango se ne intendeva visto che, come annotava nel suo diario, arrancava spesso, elemosinando qualcosa, di casa in casa nel lontano Giappone.

Ma qui, a Roma, diventerà chiaro? Risolta la questione "sindaco Marino" sarà tutto più trasparente?
Vivo in questa città da sempre. Ho visto metropolitane trionfalmente inaugurate in occasione dei Mondiali '90 e mai partite, conosco le file tonde negli uffici, i posteggi a castello, i tifosi nazisti sdoganati da vecchie giunte silenti. Conosco, e bene, ogni buca sull'asfalto - è l'unico modo per portare a casa la pelle -, lo sguardo ringhioso dei romani nelle auto, gli scioperi a go go di tassisti e autisti. Conosco le sirene arroganti dei politici che fendono l'aria e il traffico, gli sguardi vuoti degli extra comunitari negli autobus, dei vecchi ai mercati scampati alle interviste dei ballarò televisivi. Insomma sono nata a Roma, ho il curriculum.

Una cosa sola chiedo al sindaco Marino. Ma se siamo nell'epoca dei social perché non comunicare meglio? Perchè non far sapere, porta a porta e con tutti i mezzi, le cose oneste fatte per questa città? Le teste saltate e i conti, laddove successo, risanati?  Ripeterlo, ripeterlo, ripeterlo.
La gente vive di passa parola e sopravvive anche con una buona notizia, perchè allora non darle a tamburo battente? Anche piccole, ma in modo costante e pervasivo. Anche una sola buca riparata, una sola.
Perché comunicare solo quella chiusura dei fori (di cui lo ringrazio ancora) e non l'apertura di qualcosa? 
Sarebbe servito a corazzare lei, e noi cittadini onesti, meglio di una scorta. 


(Piove...)






mercoledì 7 ottobre 2015

Umani

Voci umane!
Tornano per questa strada -
tramonto d'autunno
(Basho 1644-1683)





«E' caldo e soleggiato in Siria e le condizioni climatiche sono perfette per lanciare attacchi aerei». Ha aperto così il meteo di ottobre trasmesso domenica dalla televisione di stato russa "Rossija 24" (QUI).


Un gruppo anonimo di persone ha deciso di fotografare, giorno dopo giorno, altre persone. Di ogni foto una breve didascalia che contiene la storia di chi è ritratto, poche righe per una vita intera, una specie di antologia di haiku umani. Un ragazzo seduto al bar, una donna dall'aria triste, un bambino sdentato che ride da dietro un recinto, una coppia di fidanzati. Ogni faccia un mondo. Dettagli umani sparsi nell'immenso pastone del web ma capaci di farci fermare per leggere storie che "ci" riguardano.
"Ci sono tante persone buone intorno" dice la scritta su questo muro di una piccola scuola media norvegese. E ci sono tante storie dietro chi incontri per caso che spiegano perché è qui con quell'aria scalcinata o perché ora sorride. 
Ci sono tante storie ci dice il sito http://www.humansofnewyork.com/ che ormai seguo quotidianamente su instagram.
Ogni giorno mi fa un regalo, voci umane che incontro sulla mia strada on line e che vi consiglio. 


(voce umana)