mercoledì 14 giugno 2017

Vite che non sono la mia


Quando lessi il libro, la famosa biografia,
è questa (mi dissi) che l’autore chiama vita di un uomo.
Così qualcuno scriverà la mia vita, quando io sarò morto.
(Come se un altro potesse veramente conoscerne qualcosa,
se perfino io penso spesso che ne so poco o niente,
qualche cenno, qualche sparso debole inizio, segnali indiretti
che per mio uso esclusivo cerco qui di tracciare).
(Walt Whitman)


Virginia Raggi, la sindaca grillina ha chiesto "una moratoria sui nuovi arrivi" nella Capitale. Il suo mentore, Grillo, leader cinquestelle, in un post rivendica la linea dura su immigrati, rom e accattonaggio: "A Roma si cambia musica" (notizia QUI)
Alla malinconia di queste dichiarazioni post elezioni - che suonano come disperati appelli propagandistici all'elettorato destrorso che li ha abbandonati e che fanno leva, ovvio, su paura e poca generosità - il Viminale ribatte con le sue di ragioni (i fondi già stanziati per l'immigrazione e già riscossi) ed io con questa poesia. 
La riflessione esistenziale di un poeta che, partendo dalla sua, sembra raggiungere tutte le vite del mondo una per una, obbligandoci a riflettere sull'irripetibilità di ogni persona.

(Una vita precisamente)

martedì 13 giugno 2017

Se non era il merlo era la gazza


Se non era il merlo era la gazza.
Purtroppo ci si sveglia a ogni grido
ma non tutti i messaggi ci riguardano,
grazie a Dio!
Inoltre da tempo preferisco intuire che obbedire,
l'intuito ci può riscaldare
obbedire ci rende pazzi.
Comunque mi dovrò alzare
anche se non sono stati né il merlo né la gazza a svegliarmi,
perché il suono era molto sospetto
un sospetto incrociato come voce flautata di zigolo e al tempo stesso gracchiare di gazza.
E questo orribile incrocio
ci fa realizzare una sola cosa,
qui in questa stanza scambiata
che per il troppo origliare è impazzita
com'è impazzito là dentro il carillon.
(Christine Lavant)


Oggi mi sono svegliata così, per il frenetico cinguettare sul nespolo di fronte la finestra.
E tutto quello che si dice nella poesia potrei averlo scritto io se solo ne fossi stata capace.
Capace di raccontare in versi tutto il casino del mondo.

(Pianeta Nespolo)

lunedì 12 giugno 2017

Movimenti cinque stelle


Ah, sotto l'elmo
un grillo
che stride
(Bashō 1644-1694)


Elezioni comunali. M5S ha fatto flop (notizia QUI). 
Il movimento si è mosso male, forse l'elmo che voleva per forza indossare gli sta troppo grande. Gli balla un po'.

(cri cri)


venerdì 9 giugno 2017

Attesa



Continuare a vivere – cioè ripetere
un’abitudine che serve a procacciarsi il necessario –
vuol dire quasi sempre perdere, o far senza.
…..Dipende.
Questa perdita d’interesse, capelli, e iniziativa
ah, se il gioco fosse poker, sì,
uno potrebbe scartarli, e fare full!
…..Invece è scacchi.
E una volta che hai percorso la lunghezza della tua mente, ciò
su cui hai il controllo è chiaro come una bolla di carico:
nient’altro, per te, devi pensare che
esista.
E qual è il vantaggio? Soltanto che, col tempo,
ci sembra di riconoscere la cieca impronta
dei nostri modi di fare, ne vediamo l’origine.
…..Ma confessare,
nella verde sera in cui comincia la nostra morte,
soltanto ciò che fu, non può bastare,
perché riguarda un solo uomo alla volta,

…..e quell’uomo muore.
("Continuare a vivere" di Philip Larkin )



Camminando in un ospedale. Mettere in fila, come pianeti sulla stessa linea, ascensori, scale, guide col colore giusto da individuare e seguire, e ancora un altro ascensore fino al piano, quello. Girare a destra anche se ieri sembrava a sinistra. Vedi quelle sedie? Ci sei. Siediti e aspetta. 
E poi non dimenticare. Lo stesso percorso al ritorno. E ritrovare il parcheggio giusto, quello vicino all'edificio giallo lì, quello. E poi riprendere la macchina e uscire.

(verde sera)
  

mercoledì 7 giugno 2017

Noi, quello che siamo


Niente ha di spavento
la voce che chiama me
proprio me
dalla strada sotto casa
in un'ora di notte:
è un breve risveglio di vento,
una pioggia fuggiasca.
Nel dire il mio nome non enumera
i miei torti, non mi rinfaccia il passato.
Con dolcezza (Vittorio,
Vittorio) mi disarma, arma
contro me stesso me.
(Vittorio Sereni)

Amo la pacatezza e la lucidità di Sereni, la sua capacità di dialogare anche con noi qui, venti anni e più dopo la sua scomparsa.
Amo la tristezza di un suo dettaglio, come se la voce si rompesse, e amo lo sforzo nel dominarla. Amo la sua inquietudine. 

Si parla tanto di identità, di radici, tutti concetti che francamente abolirei. 
L'unico tipo di identità che riconosco come essenziale è quella del poeta Sereni, l'importanza di avere un nome, Con dolcezza (Vittorio,Vittorio), quel suo io che diventa il mio, il nostro.


(IO)





martedì 6 giugno 2017

Nel cesso con Riina


I miei occhi sfiorano
interrogativi
la nudità.
Lo specchio cola
all'ingiù
dai miei piedi
in giù
nella griglia arrugginita.
("Il bagno" di Inger Christensen)


"Riina è malato, ha diritto a una morte dignitosa" sostiene la Cassazione (la notizia QUI)
Una poesia come il punto di vista di Totò Riina.
Cosa vede riflesso, nello specchio zincato alla parete della cella, il boss dei boss?
Nel piccolo gorgo ai suoi piedi, il grigio del mistero dei rapporti stato-mafia e il rosso di un rivolo di sangue, scivolano nella griglia arrugginita.


(Pizzino)




lunedì 5 giugno 2017

Micro ansia


Aspettando cosa?
Ogni giorno ogni giorno
si accumulano foglie secche
(Santōka 1882-1940) 



Siamo talmente immersi nell'angoscia da perdere la testa per un petardo provocando circa millecinquecento feriti.
Tra le ansie contemporanee che francamente potevamo risparmiarci, e non parlo di cose enormi tipo attacchi terroristici, cyberbullismo, perdita del lavoro a cinquantanni, riscaldamento globale, ce ne sono di minuscole e fetenti: i tre puntini che ballonzolando indicano che il nostro interlocutore sta rispondendo al messaggio e, con loro, il messaggio interlocutorio "sta scrivendo".
Eccolo, vedi? Si sono fermati, ricominciano, si fermano di nuovo. Ci ha ripensato? Sta cancellando? Mi risponderà dopo? E cosa sta scrivendo? E perché, se ha letto il messaggio, visto che l'ha letto, lo dice il flag laterale diventato verde, non mi risponde? Non mollo, aspetto, metti che dopo non sento la suoneria... I tre puntini spioni, mi dicono quello che succede al di là della tastiera. 
E fermo restando che quelli via sms sono messaggi di ordinaria amministrazione e che le cose realmente importanti dovrebbero essere dette a voce, noi, occhio pallato sullo schermo, restiamo appesi, aspettando cosa, come se quell' "OK, ci vediamo dopo in pizzeria + faccina sorridente" fosse la risposta della vita. 
Ogni volta la stessa micro ansia.


(messaggino)