martedì 14 marzo 2017

Giornata del paesaggio


Ho aspettato la fine della giornata, e la stanchezza
per accostarmi a questa terra
e non ho portato fiori, 
perché li ha fatti la terra, i fiori, e se li prenda.
Ti ho portato le mani, le ho posate
su questa terra squadrata, perché le mani
le ha fatte nostra madre e non possiamo renderle
(Gian Mario Villalta in "Vedere al buio")



Sono purtroppo urgenti nel nostro calendario giornate speciali come quella dedicata al paesaggio che cade proprio oggi. Purtroppo.
Tante crocette sul calendario, tanti post it sul frigo, piccoli memo per non dimenticare lo spreco alimentare, il risparmio energetico, la donna, i malati (tumore, autismo, alzheimer...) o i morti sul lavoro.
Il giorno 14 marzo siamo quindi invitati a guardare con più attenzione quello che ci circonda. Salvaguardare si dice, no? Che lo sguardo torni puro, non più ingrigito da cemento e corruttela, ma limpido come il corso di un fiume non interrato, terso come un tramonto dietro il profilo di antiche vestigia!

Ho aspettato la fine della giornata

Osservo la magnificenza del palazzo di Montecitorio. Costruito nel seicento su di una preesistente altura romana (mons citatorius), si offre con la sua facciata poderosa, arricchita da elementi architettonici che richiamano ora la roccia viva, ora le foglie e i rami. Che idea di movimento e di natura offre Bernini a chi passeggia da queste parti, che paesaggio la sua intelligenza.
L'essere umano come paesaggio.

Ti ho portato le mani, le ho posate

Infine, il paesaggio desolante offerto da quella aula deserta in occasione della discussione, tra parlamentari, sul testamento biologico (leggi QUI) . Sarebbe dovuta avvenire ieri ma erano in troppo pochi seduti lì, sugli antichi scranni dell'augusto palazzo. 


(paesaggio con essere umano)









     

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