venerdì 30 settembre 2016

Voli

Vola una farfalla
sono anch'io
come polvere
(Issa 1763-1828)


Sul suo diario, Santōka appunta qualcosa sull'importanza dei rapporti umani nati dai libri. Solo poche righe in cui afferma che il miglior legame tra le persone deriva dalla letteratura condivisa, da letture e autori, su come sia piacevole questo tipo di scambio. Aggiungo, a nota a margine, come sia anche rassicurante. 

Dall'haiku di Issa sulla farfalla, grazie allo scrittore Sergio Garufi (QUI il suo blog), amico anche lui conosciuto attraverso i libri, sono arrivata a un poeta persiano da me, fino a oggi, ignorato, Hafez. 
Il volo e la polvere di Issa già risuonavano nell'Iran di settecento anni fa con queste parole nella forma poetica, succinta e oracolare, che si chiama ghazal:

"Volo
la mia polvere sarà
quello che sono"

Nei secoli, volo e caducità, polvere e impalpabilità sfioreranno le cavolaie di Guido Gozzano, le ali de "La piccola farfalla" di William Blake, arriveranno dal Giappone di Issa Kobayashi fin sotto la lente di Nabokov e agli occhi di Borges che cita questi versi di Hafez come raccontava Garufi durante una cena tra amici e libri, in un gioco di specchi e di rimandi infinito nel tempo.


(riflessione dedicata)





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