lunedì 8 agosto 2016

Turista a Roma (dailyhaiku d'estate)

In silenzio 
mangio il bianco riso
al caldo estivo
(Issa 1763-1827)


Vorrei camminare sulle birkenstock dei turisti che vedo in giro nonostante la calura. Fare mio il loro percorso sui marciapiedi fondenti. Bere alla fontanella, cercare il Pantheon su googlemaps, trovarmelo davanti, e pensare solo: ohhhh!
Vorrei stare a quel tavolo a mangiare pizza e cappuccino (ma lo bevete prima, dopo o durante?), farmi una foto con quei due giapponesi e finire nell'album dei loro smartphone viaggiando anche su instagram. Vedere attraverso gli occhiali di quell'inglese che sembra riconoscere un rudere da un altro e lo archivia nel suo taccuino mentale, dipingere una palma en plein air con quel gruppetto di tedeschi all'orto botanico, girare per i Fori e all'unisono osservare, all'unisono sorridere, all'unisono asciugarsi il sudore vicino alla nostra guida. Infine, rinfrescarmi dentro una chiesa barocca senza capire come sia possibile, perché a casa, in Texas, l'aria fresca viaggia solo elettricamente e non attraverso il marmo che mi circonda. 

Caspita, sto per agganciare il mio lucchetto dell'amore sul lampione di Ponte Milvio, proprio come vedo fare a quei due. No. Fermo le birkenstock e le giro dall'altra parte, in un'altra direzione. Il rito turistico-globale più fesso del mondo proprio no. 


(parco tematico)


   

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