Malinconico e solitario Shiki. Dalla vita breve e sfortunata, minata dalla malattia eppure sempre adorata, il cammino di Shiki si può misurare in pochi tatami ma il viaggio da fermo che ci propone è tra i più struggenti e suggestivi che abbia mai conosciuto.
Un orizzonte forzatamente limitato, poche persone intorno, un ramo di glicine nell’ampolla dei medicinali, una finestra, un paravento, qualche insetto molesto, i quaderni con gli haiku da pubblicare sulla sua rivista letteraria, un cesto pieno di caki, di cui era golosissimo, sempre a portata di mano.
Piccole povere cose quotidiane su cui Shiki si sofferma e a cui restituisce un valore nuovo. Non solo universale ma anche, e fortemente, drammatico, già novecentesco. I suoi haiku non parlano di una foglia, ma di “quella” foglia, non vogliono descriverci un giardino ma “quel” giardino.
Giorno di primavera
si perde lo sguardo
in un giardino largo tre piedi
Questo piccolo viaggio nei viaggi zen finisce qui. Non abbiamo cercato viaggi "tutto compreso", isole coralline o evasione dalla nostra realtà. Qui nel Dailyhaiku è la realtà ad accompagnarci, non vogliamo fuggirla, anche in questi giorni di ozio estivo.
Ma non desidero appesantire l'aria vacanziera e ferragostana!
Chiudo allora con un haiku di Issa che è solo un bel sorriso sulla vita e sulla dolcezza delle piccole cose quotidiane che per lui erano proprio così: dolci come una serata estiva.
Buone vacanze!
Dolce serata estiva-
spesa dormendo
tra cumuli di bagagli
(Torno subito!) |
Nessun commento:
Posta un commento