lunedì 29 giugno 2015

Santi

Ecco l'estate
- trabocca dalle foglie
luce del sole
(Sono Uchida 1924)



Sui calendari casalinghi appesi in cucina, sì, quelli classici con la matita vicino per le crocette sulle scadenze (i compleanni, gli appuntamenti con il medico, le rate, le maledette riunioni di condominio eccetera eccetera) appaiono, a sorpresa, anche una piccola serie di festività. Sono quei giorni dell'anno un po' regalati e un po' gadgets, quelli in grado di fare felici due categorie umane. La prima, i "re dei ponti", ovvero coloro che già mesi prima, individuato il "ponte" possibile con una serie di incastri tra ferie e permessi in scadenza, se la spasseranno tra una coda di macchine dell'andata e una del rientro, e poi gli "sfigati" che rimangono imperturbabili a casa.
E che della loro passività, questi ultimi, hanno fatto il loro credo. 
Siamo devoti, pii. Siamo quelli che accendono un cero a S.Ambrogio o ai Pietro e Paolo di turno, latori del prezioso gadget festivo a sospresa, ringraziandoli solennemente della pace cittadina di cui godremo per poche ma meravigliose ore.
La freschezza di una serata, il frinire di una cicala urbana e, sempre nel culto del santo patrono, il motorino. Nessun suv ci punterà, i polmoni saranno ripuliti, la città, come un pop up, ci riappare con le sue belle strade sgombre da attraversare serenamente.
Diventiamo più buoni, più fiduciosi.

Chi mai sarà questo Buzzi? Pensiamo, uscendo da un vuoto sottopassaggio del lungotevere e abbracciando con lo sguardo cupole e platani dalle foglie lucenti, e questo  Carminati con i suoi scagnozzi tatuati, i palazzinari, i ladroni, i tangentari, i fascisti... Ma chi sarà mai? Roma sarà sempre l'anagramma di Amor! Pensiamo accaldati e in estasi, il casco circonfuso dalla luce del sole estivo.

Pensando a Remo Remotti (ascolta!), buon S.Pietro e Paolo a quei "devoti" come me.


(Punto - ponte? - di vista)





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