lunedì 2 marzo 2015

Libri

Mia sorella minore
mi legge un racconto di battaglia
lunga è la notte
(Shiki 1867-1902)


Questa poi! I "nativi digitali", per quei pochi che non lo sapessero così si definiscono coloro che sono nati e cresciuti con il computer, ovvero i nostri figli & nipoti, preferiscono i libri di carta. 
Sì. Avete capito bene. I libri, quelli con le pagine. (Leggi notizia QUI).
Lo dice una ricerca americana frutto di alcune testimonianze sul campo, anzi dal campus. Per tutte, riporto per voi queste due dichiarazioni sulle ragioni della preferenza del cartaceo: "ha un odore che mi piace", "non emette suoni" e "non si scarica".

E poveri noi nati prima del pc, ovvero i cosiddetti "immigrati digitali", che lottiamo con google map e cerchiamo di capire il wifi nella sua essenza ontologica, e che ci eravamo appena abituati all'idea che il libro di carta poteva anche essere sostituito dal famoso "supporto"!


(Immigrati digitali parlano del futuro del libro ad altri immigrati digitali. Nell'ordine Sinibaldi, Cirri, Dailyhaiku e Laterza. E i nativi digitali? Assenti)

E, cliccando QUI, la storia del coltissimo Shiki, autore dello haiku di oggi.










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