martedì 17 febbraio 2015

Haiku

Ardui cammini del verde
sul filo di infinite inesistenze -
un ultimo raggio li perseguita
(Andrea Zanzotto 1921-2011)




Jack Kerouac li chiamava pops (leggi qui), Andrea Zanzotto pseudo-haiku.
I grandi - pochi - che si sono cimentati con gli haiku, ne hanno fatto qualcosa di nuovo. Di unico e irripetibile.
Sull'apparente semplicità di un haiku mi sono soffermata più diffusamente sulla rivista on line L'Undici. Ecco un "ritaglio" di quanto ho scritto :

<<Alcuni credono di poter comporre haiku perché conoscono le regole. 
Alcuni esclamano la frase classica – come davanti al quadro con i tagli di Fontana  - “Ma che ci vuole a farlo?!”.

Ecco, direi a entrambi, non ce la puoi fare. Mi dispiace, sai. Ma non ce la farai mai. E’ come fare yoga in una palestra pensando di stare sul Gange, meditazione con le amiche prima di andare in pizzeria o tagliare una tela bianca dopo settanta anni da Lucio Fontana. 

Nello spazio così breve di tre versi di 5-7-5 sillabe, c’è un mondo. Un preciso riferimento stagionale, alla natura, un simbolo, un criptico riferimento a un maestro, a un lutto, a una novità. Purtroppo la grazia degli ideogrammi e il ritmo del verso si perdono se non si conosce il giapponese ma, nell’angustia della sintesi obbligata, il respiro rimane cosmico ed esistenziale.
Ma non è la distanza culturale il vero problema. Paradossalmente è nella loro prossimità l’effettiva irraggiungibilità. È la profonda letterarietà, che ci riguarda così da vicino, a colpirci. Ecco perché gli haiku possono adattarsi e commentare prodigiosamente anche la notizia del giorno – che sia di politica interna o sull’ultima scoperta scientifica 
E aprono mondi mentali, letterari e artistici. Accendono le sinapsi, cliccano sui link che abbiamo nella testa, ci spingono alla ricerca. 
E’ letteratura, ci riguarda! E, come capita quando hai a che fare con i grandi, devi rileggere un paio di volte, prima di capire bene. Anche se qui hai solo tre righe apparentemente semplicissime, devi rileggerle per capirle. 
Leggere per capire. >>



("infinite inesistenze"?)



Il resto? Leggilo su L'Undici cliccando qui.









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