venerdì 14 novembre 2014

Fiori di glicine

Affaticato
alla ricerca di un tetto
i fiori di glicine
(Bashō 1644-1694) 



"Qui non entrare, non è per voi!" questo simpatico motto di accoglienza era all'indirizzo degli stranieri che ieri mattina gravitavano dalle parti di un bar di Tor Sapienza. Nella polveriera che è diventato nelle ultime settimane questo quartiere romano, la miccia si è riaccesa subito e in poco tempo si è passati alla rissa, poi ai lanci di bottiglie e pietre.     
Come soluzione - ripeto 'soluzione' - nel pomeriggio di ieri si è deciso di trasferire altrove tutti gli ospiti del centro di accoglienza del quartiere, sbarcati in agosto fuggendo da Etiopia, Somalia, Gambia e Guinea.
Leggo lo sconsolato sfogo della presidentessa della cooperativa "Il sorriso" che denuncia il razzismo di una periferia che pensa di risolvere con questo misero sgombero i suoi problemi, di altre malinconiche testimonianze sui fatti di questi giorni, dell'arrivo annunciato di Borghezio, di Alfano, leggo delle lacrime degli operatori. La notizia che vi linko QUI dice testualmente che il trasferimento delle ottanta persone "è cominciato con lo spostamento dei minori non accompagnati".
Minori non accompagnati. Ovvero quarantacinque ragazzini orfani e soli. 
Che pensano degli adulti? Che adulti diventeranno? 
Tristezza e vergogna. Altro che "fiori di glicine"!



(Abbandonati per strada)


















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